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venerdì 4 maggio 2012

LA LAVORAZIONE DELLA PIETRA II

In questo periodo, lo si deduce sempre dallo studio dell'Eandi, la destinazione del materiale estratto dai monti bagnolesi era principalmente diretta alle province di Pinerolo e Torino, ma anche la provincia di Saluzzo ne faceva largo uso.
Una "mèira" bagnolese ristrutturata
"mèira Beltramo"
La pietra lavorata, nel suddetto periodo, veniva utilizzata in diversi settori: nell'edilizia civile e rurale, nell'edilizia pubblica per i marciapiedi, i ponti e le banchine e nella costruzione di fontane e oggetti vari.
La costruzione della strada "Via Mugniva", terminata nel 1845, che da Montoso scendeva nella Val Luserna, diede una grande spinta alla commercializzazione della pietra.
verso il 1850 le cave attive erano una ventina e davano una resa estremamente povera ma a fine secolo erano molte di più e rappresentavano il carattere forte di Bagnolo, a livello lavorativo.
Secondo una testimonianza raccolta dal gruppo "Da pare 'n fieul", pare che nel 1861, durante l'Unità d'Italia, alcuni cavatori bagnolesi fossero impegnati a Roma nella costruzione di strutture in pietra, proveniente da quelle zone.
Nel giugno del 1897, come un documento riguardante gli incassi dei diritti di barriera, i carri discesi dalle cave, nei primi sei mesi di quell'anno, ammontavano a ben 1432 per un totale di 254637 miriagrammi di pietra. La particolarità di tale documento è che molti dei cavatori di allora, ancora oggi dopo diverse generazioni riguardano persone tuttora impegnate nell'attività estrattiva; ne sono un esempio: Bruno Franco, Vottero, Ribotta, Depetris, ecc..
per distinguere meglio un cavatore dall'altro, l'uso dei soprannomi era assai ricorrente, come anche tra la singola gente. Anche nel suddetto documento abbiamo un notevole utilizzo di soprannomi, indicati accanto al nome proprio della persona; troviamo infatti: Canuia, Frailin, Borgarela, Bersan, Burun, ecc..
La situazione migliorò ulteriormente nel secolo successivo, anche se ci fu l'incombenza delle guerre, di cui la seconda rappresentò una notevole fonte di difficoltà.

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