Barge, anche se risentì sempre del fatto di non essere una cittadina situata allo sbocco di una vera vallata, ma solo di valloni minori e di essere tagliata fuori sia della Valle Po, che da quella del Pellice, riuscì, tuttavia, a sviluppare un agglomeramento storico di una certa importanza. Bagnolo, invece, nel periodo accedente il secolo XX, non era che un gruppo di borgate, che si trovano tutte, in epoca feudale, sotto la giurisdizione della casata comitale dei Malingri. Proprio il feudalesimo marcò la differenza tra le due località confinanti. Infatti, Barge perdette il proprio consortile signorile già nel XV secolo e ciò avvenne a tutto vantaggio delle formazioni di forti strutture comunali. La cittadina, caduta definitivamente in mani sabaude nel 1363, dopo un periodo di aspre contese tra conti di Savoia e marchesi di Saluzzo, casate che furono entrambe titolari di una quota feudale, venne trasformata dai Savoia-Acaia, prima, e dal ramo cadetto sabaudo, poi, in un'importante piazzaforte strategica, che fu vera e propria "spina nel fianco" per il rivale marchesato. Anche se un rapporto feudale continuò ad essere ancora per secoli, esso fu più che altro di natura economica, riducendosi a decime e donativi a favore dei Savoia (anzi, per meglio specificare, a partire dal XVII secolo, "a favore dei Savoia-Carignano", infeudati dal ramo principale). Già nel XVI secolo, venne creato un mito circa la "fedeltà ad oltranza" di Barge verso il casato sabaudo: "Barge may e stata stancha / di servir la Croce Biancha / sempre may è stata francha / e tutta sua possanza a servire li vuol dare", così scriveva proprio in quel era il poeta Giacomello da Chieri, detto il "Ghinghelinghino", nella propria opera poetica "El Piemonte è 'l primo fiore".
stemma di Bagnolo |
castello di Bagnolo P.te |
A Barge, la mescolanza tra famiglie di diversa origine fu frequente fin da tempi antichi e solo alcune borgate (Gabiola, Ripoira) si dimostrano più conservatrici. Quando il centro venne distrutto. nel 1363, vi perirono un centinaio di uomini del luogo ed esso venne ripopolato da gente proveniente dalle terre dei Savoia (probabilmente, quegli stessi Chieresi e Moncalieresi incaricati delle ricostruzioni delle mura, da loro, prima, atterrate). nel '500/'600, vi si alternarono guarnigioni al soldo della Francia, ma composte in massima parte da Marchigiano-Romagnoli e soldatesche al soldo della Spagna, nelle quali militavano Sardi, Corsi e Napoletani (in senso lato): centinaia di uomini (il solo "castelnovo" ne ospitava 300), per lunghi anni... Si aggiungono a ciò le scorribande di veri e propri Tedeschi e Francesi e occasionali comparse di condottieri albanesi o catalani o inglesi, mandati dalle più varie potenze europee con la inevitabile scia di violenze e stupri. Nel XVII sec le montagne del Bargese furono luogo di rifugio per gli abitanti delle pianure cavuoresi, la maggior parte di essi non ritornarono mai alle loro case tanto che, l'ormai vuota Cavour fu ripopolata con l'induzione di famiglie monergalesi. Detto ciò parlare di etnie può risultare molto difficile, anche se molti cognomi attualmente esistenti si possono riscontrare anche in documenti datati XII/XIII non può considerarsi un dato attendibile: i cognomi non sono cromosomi.
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