La Pietra di Luserna, la cui estrazione è documentata dalla metà del XVII secolo, è stata usata come
materiale da costruzione fin dai tempi più remoti, anche come elemento per muratura. La
lavorazione tipica era, e parzialmente rimane ancora oggi, la spaccatura dei blocchi in lastre e la
loro successiva riquadratura in prodotti da pavimentazione urbana (lastre, cordoli da marciapiede,
trottatoi, cunettoni, ecc.), da costruzione vera e propria (lastre da balcone, modiglioni, gradini,
alzate, soglie, stipiti ed architravi), da copertura (le famose lose da tetto) e da edilizia funeraria. Fin
dal secolo XVII la Pietra di Luserna ha avuto impieghi nobili come le pavimentazioni esterne dei
La Mole Antonelliana è fatta per buona parte di Pietra di Luserna |
Altro impiego molto importante è la copertura a lose voluta dall’Architetto Alessandro Antonelli
per la Mole Antonelliana di Torino, nella cui struttura furono intercalate lastre, visibili anche oggi,
tra i corsi di mattoni, allo scopo di dare maggiore solidità all’edificio che, al tempo della sua
costruzione, era il più alto al mondo in muratura. Più in generale risulta che, nel periodo tra le due
guerre del XX secolo, il 90% delle scale e dei marciapiedi di Torino era in Pietra di Luserna.
A partire dalla fine degli anni 60 del ‘900 l’introduzione della segagione a telaio e disco diamantato
ha innovato profondamente il processo produttivo.
Attualmente i blocchi sani e compatti, e quindi inadatti alla spaccatura, vengono sottoposti a
segagione, mentre le lastre ottenute vengono fiammate, anticate oppure levigate e lucidate.
Anche la riquadratura delle lastre, così come le lavorazioni di costa, vengono oggi integralmente
effettuate con l’ausilio di attrezzature meccaniche e/o a controllo numerico e l’impiego di utensili
diamantati. Importanti lavori in Pietra di Luserna sono stati eseguiti, oltre che in molte città
italiane, anche in molti paesi europei ed extra-europei, compresi Stati Uniti, Canada, Giappone,
Thailandia ed Australia.